4/26/2016

IL MIO 5 MAGGIO

Sabato 09/04/2016, 32esima giornata della Lega dei Due Mari. E' piena bagarre per la vittoria finale. Il Borogorosso ha appena agguantato al primo posto il RealSparta. Segue tre punti dietro Cesaroni. Lo spezzatino impazza, c'è un insolito anticipo alle h.15:00. Il Presidente Lincesso, nonostante i solleciti via sms e whatsapp non fa in tempo a pubblicare per l'orario limite delle 14:00 la formazione del suo Taranto che gioca contro Cesaroni. Giocherà in 10. Cesaroni vincerà. Il Presidente Parabita è furioso. Sbraita bestemmia insulta. Esce dalla chat. Verrà riaggiunto dopo poche ore ma entrerà in un lungo silenzio stampa tenendo ferma la propria posizione fino al termine. Vendramin si dichiara tranquillo, invitando alla calma. Minetolino chiaramente tace. Pavone e Minetolone concordano nel potenziale futuro dramma causato dalla predetta dimenticanza. Anche Franco appoggia la tesi delle conseguenze negative. Prete non si espone. E fa bene, perchè proprio lui più e più volte (compreso quello stesso famoso sabato) non ha dato la formazione..
Intanto scoppia la polemica sul “campionato falsato”. Lincesso si difende affermando che non lo ha fatto apposta. Lo sappiamo tutti, nessuno ha mai pensato il contrario. Non era mai accaduto a mai più accadrà. Di questo ne siamo tutti certi. Ma è successo. E dal Presidente, proprio lui, non ce lo aspettavamo. 
Qualcosa in maniera ineluttabile cambierà in Parabita. Il fuoco che arde nel guerriero si è spento forse per sempre.
Successivamente, due giornate dopo, quando alla penultima giornata il Taranto incontrerà il RealSparta, il Presidente Lincesso schiererà una formazione rimaneggiata per via dei diversi infortuni. Ne sarà quasi sollevato, come a voler rimediare il torto fatto al Presidente Parabita. Invece lo affosserà completamente. Come in un goffo tentativo di chi con l'auto ha già investito un passante e tornando indietro a retromarcia lo ammazza definitivamente, così Lincesso ha spazzato via le speranze dello spartano. Involontariamente, ma letalmente. Succederà l'impensabile, segneranno Ciofani Thereau, Zarate, tripletta di Mertens...probabilmente se fosse entrato avrebbe fatto gol anche il massaggiatore. Si mormora abbia segnato anche Zoff di testa su calcio d'angolo.

Lunedì 25/04/2016, 35esima ed ultima giornata. Il campionato giunge al termine. Gli eventi hanno fatto sì che Borgorosso, Cesaroni e Real Sparta siano invischiate in una terrificante lotta per il primato finale. Le condizioni sono sensibilmente mutate e le quotazioni per la vittoria seguono l'ordine appena scritto. Le probabilità propendono per la prima, ma le altre due sperano. Ognuno ha un motivo per sognare. Il Borgorosso perchè non ha mai vinto e perchè sarebbe il giusto tributo per una rincorsa ed un girone di ritorno pazzesco. Cesaroni perchè fra le due litiganti sarebbe “il terzo che gode”, medita la vittoria tipica della squadra da molti sottovalutata ma che alla fine la spunta su tutte. Il Real Sparta ci crede per ovvi motivi. E' in testa da due anni. Ha condotto la Lega costantemente, a tratti in maniera prepotente. Viene da un calo vistoso, ma è sempre lì. Pensa che sarebbe giusto vincere, ma allo stesso tempo è terrorizzata al pensiero di perdere. Non reggo la pressione. E' festa. Starò via tutto il giorno in giro in macchina sulla litoranea, con le stampelle. In barba ai medici che dicono che non devo sforzarmi per guidare. 

Sarò breve, non ripercorrerò tutti i passaggi e le vicende che hanno portato all'epilogo attuale. Ne soffrirei troppo. E, credetemi, sono già stato molto male. Troppo.
Non vi parlerò delle scelte sbagliate, dei panchinari che hanno preso 7, del rigore sbagliato di Kalinic, del gol pisciato di Bruno Peres, di quello di Trotta (che invero non avrei mai schierato), delle imprese di Totti in tribuna ecc. In fondo, oggi, mi sarebbe servito solo a pareggiare contro il Borgorosso, spianando la strada alla vittoria dei Cesaroni. Ma il mio obbiettivo non era questo. Non giocavo contro o a favore di nessuno. Giocavo per me, per vincere. O quantomeno per limitare i danni. Invece ho perso. Sono arrivato terzo. Sì, terzo. Assurdo. Superato in extremis di un punto e mezzo dal Borgorosso anche nella classica a punti. La famigerata classifica Vendramin, appunto.
Ho perso. Proprio io che qualche settimana fa ho confidato di non saper perdere. Il Dio del calcio mi ha punito nella maniera più atroce.
Non mi incarterò in statistiche e considerazioni sul culo ecc. Sarò coerente ribadendo ciò che ho sempre detto, quello che conta è la classifica finale.
E' il mio 5 Maggio. Sembrava una vittoria scontata. Si è tramutata in un beffardo terzo posto. Non secondo, terzo!
Riconosco il merito della vittoria al Borgorosso di Vendramin. E gli faccio i miei complimenti. Stringo la mano anche a Mirko per il secondo posto dei Cesaroni. 

Queste ultime settimane mi hanno devastato. Mi riservo di decidere sul prosieguo.

Alla fine quella famosa partita Taranto-Cesaroni che tanto mi ha fatto infuriare si è rivelata non decisiva ai conti finali. Meglio così. Ho provveduto a telefonare al Presidente Lincesso per porgergli le mie scuse per la mia reazione esagerata. Resta però la delusione per tutta una serie di dinamiche che continuo a non digerire e che so che non cambieranno mai. Ma forse quello sbagliato sono io. Ho pagato tanto; per ultimo, decisivo è stato l'essere andato via in anticipo al mercato di riparazione col portafogli ancora pieno di fantamilioni. Coerenza impazienza e impulsività mi hanno fottuto. “E' solo un gioco” dirà più di qualcuno. Evidentemente io oltre a non saper perdere, non so neanche giocare. Dovrò riflettere.
Il tormentone è diventato realtà, lo sfottò si è realizzato davvero, sorrido e stavolta posso dire per davvero “Complimenti Vendramin, hai vinto”.


Ora sotto con la Coppa Cobram. Poi, si vedrà.