Proprio
nella settimana in cui non c'è stato spezzatino e tutte le partite
si sono giocate di domenica, abbiamo dovuto aspettare fino a lunedì
sera (8 giorni dopo) per apprendere i dati dell'ultima giornata.
Nello stendere un velo pietoso sul ritardo ingiustificabile nella
pubblicazione dei risultati da parte di
desaparesincesso-merdincesso-culincesso, è finalmente possibile
tracciare un quadro delle nostre ultime vicende.
Nel
match clou della 28esimo turno, ultimo col fattore-casa, vittoria
meritata ma sofferta del Real Sparta contro la rivale diretta
Cesaroni (ora -9), addirittura ora sorpassata al secondo posto da
Babbuzzo, che invero è sempre stata lì, ed ora si propone
prepotentemente come reale contendente al titolo, distaccata di 7
lunghezze dalla testa, a 7 partite dalla fine del campionato. Quarto
un Borgorosso da anni coerente nel suo anonimato, quinta Boss che
aggancia un disarmante Taranto, ultimi appaiati Atl. Eupremio e una
Solbiatese in caduta libera.
In
una Serie A di basso livello sia tecnico che emozionale, che da
settimane ha ormai perso ogni mordente, il timore che i propri
beniamini possano rilassarsi è concreto e reale. La Juve ha vinto lo
scudetto a Natale; la Roma è crollata e deve guardarsi dai cugini
laziali ad 1 solo punto; in zona UEFA (ci piace chiamarla così)
quarta la sorprendente Sampdoria, quinto il Napoli e sesta la
Fiorentina. Difficile che il Toro possa raggiungerla, e men che meno
Milan, Inter e Genoa, quasi rassegnate ad un finale di campionato
anonimo, specialmente le milanesi, pessime. In coda, a parte il Parma
(che personalmente e a differenza dei più, non ha per niente la mia
compassione, piuttosto la mia indignazione per aver falsato un
campionato), Cesena e Cagliari, anche se con poche possibilità, se
la giocano con l'Atalanta per salvarsi. Tutto il resto è noia. E
siamo ancora a Marzo, che tristezza. Anzi, che palle.
Già
da qualche domenica molti giocatori appaiono svogliati, le partite
sono senza mordente, i giochi sono quasi tutti decisi e la voglia di
non farsi del male spesso ha la meglio.
Passando
in assegna gli spartani: il Palermo di Dybala e Vazquez non segna da
5 partite, il Genoa di Perotti Kucka e Lestienne (Borriello non
pervenuto) non è più la rivelazione del girone d'andata, il Napoli
di Gabbiadini e Maggio arranca e scivola al 5' posto, il Torino di
Quagliarella e Darmian resta grintoso ma appare sfibrato dalla lunga
corsa in campionato e dalla appassionante Europa League, per non
parlare della catastrofe Inter che ha travolto anche i suoi pezzi
migliori Handanovic, Guarin e, ancor peggio, Ranocchia (da uccidere)
ed Hernanes (relegato da 3 mesi in panchina); anche la Fiorentina di
Basanta e Mati Fernandez viaggia ancora bene ma non ce la fa più a
reggere i ritmi dell'ultimo periodo. Solo la Lazio di Felipe Anderson
(acquistone di febbraio) e la Samp di Eto'o e Muriel sembrano
conservare quella frizzantezza che quest'anno ha caratterizzato il
loro cammino.
Ma
potrebbe non essere sufficiente.
Insomma,
il Real Sparta nella sua lunga rosa annovera molti altri giocatori,
ma chi deve tenere il passo sono loro, è compito dei cosiddetti
titolari a dove mandare avanti la carretta.
Senza
dimenticare che per tradizione consolidata il Real Sparta non
annovera nella proprie fila nessun calciatore della juve né del
milan e quest'anno neanche della roma. Ed è stata allestita con 51
fantamilioni in meno (poi malignamente utilizzati a febbraio). E
svariati sono i gol pisciati (ne ho contati a occhio e croce una
quindicina). Do not forget. Si badi, non è una chiangiuta ma
semplicemente un dato di fatto da non sottovalutare, che dona maggior
lustro alle imprese degli spartani, ovunque essi arriveranno.
Ad
ogni modo, il carattere dei beniamini del Presidente Parabita si vede
proprio ora, gli attributi si tirano fuori appunto nei momenti di
difficoltà, e vincere nonostante le avversità è sinonimo di
determinatezza e compattezza.
Il
cammino è insidioso, bisogna combattere contro mille avversità,
prestare attenzione ad ogni tranello. E' una guerra su tutti i
fronti. Le chiangiute di Mirko, il silenzio di Prete, il viscidume
di Vendramin, la strafottenza di Lincesso, le grida di Pavone, le
leccate di Minnella, l'isolamento di Franco ...i complinenti
dilaganti... la vostra invidia, la mia forza. Tutti alleati contro la
capolista, uniti in atteggiamenti mirati a colpire Presidente
sanguigno, per indurre il Presidente Parabita a sbagliare. Ma non ci
riuscirete, non ve la darò vinta, non mi avrete mai come volete voi.
Io continuo a tracannare birra e a sbonnarmi, mangiare dolci e
gridare in macchina. Alla faccia vostra. Questa-è-Sparta.
Mancano
sette partite, e saranno sette battaglie, durante le quali è vietato
abbassare la guardia, e bisogna a tutti i costi respingere i
famigerati “complimenti” ultimamente usati in maniera subdola per
destabilizzare l'ambiente.
La
chat si è improvvisamente infiammata in una sera della scorsa
settimana per la notizia bomba delle dimissioni improvvise di
Montervino e dello staff tecnico del Taranto calcio, un tam-tam di
informazioni, con anteprime e retroscena by Parabita, seguite dagli
scoop by Vendramin e da foto di sedicenti zoccole del sottobosco
jonico. Un tourbillon di merda e meschinità. Peccato che a tutto ciò
non abbia potuto partecipare Pavone: il re della merda è stato
infatti tenuto fuori dal gruppo di whatsapp per un'intera notte, per
essere riaggiunto solo il giorno dopo, e immagino che saranno state
ore interminabili per il pennuto svizzero, probabilmente segnato per
sempre da questo smacco. Poi il pennuto si è subito rifatto coi
discorsi di Calciopoli, presto seguiti da altri argomenti di
attualità, dalla sentenza storica del portiere del Magonza al
Berlusconismo, dibattito quest'ultimo grazie al quale abbiamo avuto
l'onore di assistere al ritorno in chat nientepocodimenoche Winston
CERCI Franco, che per le sue dichiarazioni presto sarà arso su un
rogo di una qualche squallida piazza della periferia tarantina
(Pavone invoca che sia portato alla Bestat, Orco invece per cotanto
spettacolo pretende di andare a Paolo VI con un pubblico indigeno
selezionato).
Si
rileva infine un misero tentativo di Mirko che in una nota audio
(passata sottocperta e rimasta chiaramente senza riscontro) chiede di
poter cambiare due suoi giocatori...perchè infortunati. E poi tanti
tanti tanti ma tanti complimenti.
Tornando
a noi, al repentino expolit della chat, si contrappone invece un
mortorio generale sul nostro spazio internet: il blog, nostro organo
ufficiale, è deserto. Se non erro quest'anno (2015) oltre a qualche
comunicazione di servizio si registra solo un mio articolo, peraltro
di mero stile e senza particolare trasporto, oltre che (chiaramente)
privo di commenti (se non fosse per il sempre presente e coerente
uccellaccio luganese); si parla più di figa che di pallone,
argomenti cardine trainanti e imprescindibili delle nostre vite, e
fin qui va bene, ma anche semplicemente prendersi un caffè tutti
insieme sembra impossibile in questo momento.
Una
domenica di pausa. Una turbolenta settimana per il Taranto che
nonostante le vicissitudini societarie (via tutti e ancora nessuno ne
ha capito il motivo) asfalta la capolista Andria in una partita
epica: 4-1 il risultato finale, una delle più belle vittorie a cui
abbia mai assistito allo Iacovone. Netta chiara e decisa la
prestazione dei rossoblu. Ma che ve lo dico a fare...a voi che avete
preferito trascorrere Le Palme a mangiare nei ristoranti o dalle
suocere e vedere il Gran Premio...vili sporchi luridi inetti
sedicenti tarantini. E parlate pure... Mi raccomando mò ai riti
della Settimana Santa andatevene a fare i week end fuori anziché
stare nella città vecchia che tanto puzza e fa schifo, e poi bere
Raffo..bleah mai sia quella birraccia da proletari. Indegni, non vi
vogliamo. Sciò!
Chiusa
la parentesi folkloristica, torniamo a noi. Non mi piacciono mai le
soste, ma ha giocato la Nazionale (ormai snaturata anche lei, ahinoi,
con nani, negri e omosessuali apolidi sedicenti italiani). Uno
stentato 2-2 contro i bulgari e menomale che Eder (bel gol) ha
salvato la patria (che non è neanche la sua, com stam accis). Il
campionato già è barboso, la pausa rischia di impigrire
ulteriormente l'ambiente. Tuttavia il fatto che segni una spaccatura
con l'ultimo giro di boa della Lega dei Due Mari non è un caso,
bensì un segnale del destino. Tutti e 8 i fantallenatori possono
tirare un ultimo profondo sospiro prima di buttarsi a capofitto
nell'ultimo tour del girone dantesco della stagione 2014/2015.
Iniziano
7 settimane di inferno, 50 giorni di chiappe strette, un rovente
finale di fantacalcio, un limbo nel quale nessuno vuole sbilanciarsi,
in cui è inopportuno sia esultare che lamentarsi, le parole devono
essere pesate, il responso del campo ora più che mai sarà l'unica
cosa che conta. C'è il Fantacalcio da vincere. E poi la Coppa
Cobram. Serrate i vostri culi, trattenete la merda perchè ora il
gioco si fa duro e ce ne sarà bisogno.
A
proposito, complimenti a tutti.
Parabita...coerenza
e studichegna, since 1979