3/31/2015

DAAAAAAI CAZZO!



Proprio nella settimana in cui non c'è stato spezzatino e tutte le partite si sono giocate di domenica, abbiamo dovuto aspettare fino a lunedì sera (8 giorni dopo) per apprendere i dati dell'ultima giornata. Nello stendere un velo pietoso sul ritardo ingiustificabile nella pubblicazione dei risultati da parte di desaparesincesso-merdincesso-culincesso, è finalmente possibile tracciare un quadro delle nostre ultime vicende.

Nel match clou della 28esimo turno, ultimo col fattore-casa, vittoria meritata ma sofferta del Real Sparta contro la rivale diretta Cesaroni (ora -9), addirittura ora sorpassata al secondo posto da Babbuzzo, che invero è sempre stata lì, ed ora si propone prepotentemente come reale contendente al titolo, distaccata di 7 lunghezze dalla testa, a 7 partite dalla fine del campionato. Quarto un Borgorosso da anni coerente nel suo anonimato, quinta Boss che aggancia un disarmante Taranto, ultimi appaiati Atl. Eupremio e una Solbiatese in caduta libera.

In una Serie A di basso livello sia tecnico che emozionale, che da settimane ha ormai perso ogni mordente, il timore che i propri beniamini possano rilassarsi è concreto e reale. La Juve ha vinto lo scudetto a Natale; la Roma è crollata e deve guardarsi dai cugini laziali ad 1 solo punto; in zona UEFA (ci piace chiamarla così) quarta la sorprendente Sampdoria, quinto il Napoli e sesta la Fiorentina. Difficile che il Toro possa raggiungerla, e men che meno Milan, Inter e Genoa, quasi rassegnate ad un finale di campionato anonimo, specialmente le milanesi, pessime. In coda, a parte il Parma (che personalmente e a differenza dei più, non ha per niente la mia compassione, piuttosto la mia indignazione per aver falsato un campionato), Cesena e Cagliari, anche se con poche possibilità, se la giocano con l'Atalanta per salvarsi. Tutto il resto è noia. E siamo ancora a Marzo, che tristezza. Anzi, che palle.
Già da qualche domenica molti giocatori appaiono svogliati, le partite sono senza mordente, i giochi sono quasi tutti decisi e la voglia di non farsi del male spesso ha la meglio.
Passando in assegna gli spartani: il Palermo di Dybala e Vazquez non segna da 5 partite, il Genoa di Perotti Kucka e Lestienne (Borriello non pervenuto) non è più la rivelazione del girone d'andata, il Napoli di Gabbiadini e Maggio arranca e scivola al 5' posto, il Torino di Quagliarella e Darmian resta grintoso ma appare sfibrato dalla lunga corsa in campionato e dalla appassionante Europa League, per non parlare della catastrofe Inter che ha travolto anche i suoi pezzi migliori Handanovic, Guarin e, ancor peggio, Ranocchia (da uccidere) ed Hernanes (relegato da 3 mesi in panchina); anche la Fiorentina di Basanta e Mati Fernandez viaggia ancora bene ma non ce la fa più a reggere i ritmi dell'ultimo periodo. Solo la Lazio di Felipe Anderson (acquistone di febbraio) e la Samp di Eto'o e Muriel sembrano conservare quella frizzantezza che quest'anno ha caratterizzato il loro cammino.
Ma potrebbe non essere sufficiente.

Insomma, il Real Sparta nella sua lunga rosa annovera molti altri giocatori, ma chi deve tenere il passo sono loro, è compito dei cosiddetti titolari a dove mandare avanti la carretta.
Senza dimenticare che per tradizione consolidata il Real Sparta non annovera nella proprie fila nessun calciatore della juve né del milan e quest'anno neanche della roma. Ed è stata allestita con 51 fantamilioni in meno (poi malignamente utilizzati a febbraio). E svariati sono i gol pisciati (ne ho contati a occhio e croce una quindicina). Do not forget. Si badi, non è una chiangiuta ma semplicemente un dato di fatto da non sottovalutare, che dona maggior lustro alle imprese degli spartani, ovunque essi arriveranno.
Ad ogni modo, il carattere dei beniamini del Presidente Parabita si vede proprio ora, gli attributi si tirano fuori appunto nei momenti di difficoltà, e vincere nonostante le avversità è sinonimo di determinatezza e compattezza.

Il cammino è insidioso, bisogna combattere contro mille avversità, prestare attenzione ad ogni tranello. E' una guerra su tutti i fronti. Le chiangiute di Mirko, il silenzio di Prete, il viscidume di Vendramin, la strafottenza di Lincesso, le grida di Pavone, le leccate di Minnella, l'isolamento di Franco ...i complinenti dilaganti... la vostra invidia, la mia forza. Tutti alleati contro la capolista, uniti in atteggiamenti mirati a colpire Presidente sanguigno, per indurre il Presidente Parabita a sbagliare. Ma non ci riuscirete, non ve la darò vinta, non mi avrete mai come volete voi. Io continuo a tracannare birra e a sbonnarmi, mangiare dolci e gridare in macchina. Alla faccia vostra. Questa-è-Sparta.

Mancano sette partite, e saranno sette battaglie, durante le quali è vietato abbassare la guardia, e bisogna a tutti i costi respingere i famigerati “complimenti” ultimamente usati in maniera subdola per destabilizzare l'ambiente.

La chat si è improvvisamente infiammata in una sera della scorsa settimana per la notizia bomba delle dimissioni improvvise di Montervino e dello staff tecnico del Taranto calcio, un tam-tam di informazioni, con anteprime e retroscena by Parabita, seguite dagli scoop by Vendramin e da foto di sedicenti zoccole del sottobosco jonico. Un tourbillon di merda e meschinità. Peccato che a tutto ciò non abbia potuto partecipare Pavone: il re della merda è stato infatti tenuto fuori dal gruppo di whatsapp per un'intera notte, per essere riaggiunto solo il giorno dopo, e immagino che saranno state ore interminabili per il pennuto svizzero, probabilmente segnato per sempre da questo smacco. Poi il pennuto si è subito rifatto coi discorsi di Calciopoli, presto seguiti da altri argomenti di attualità, dalla sentenza storica del portiere del Magonza al Berlusconismo, dibattito quest'ultimo grazie al quale abbiamo avuto l'onore di assistere al ritorno in chat nientepocodimenoche Winston CERCI Franco, che per le sue dichiarazioni presto sarà arso su un rogo di una qualche squallida piazza della periferia tarantina (Pavone invoca che sia portato alla Bestat, Orco invece per cotanto spettacolo pretende di andare a Paolo VI con un pubblico indigeno selezionato).
Si rileva infine un misero tentativo di Mirko che in una nota audio (passata sottocperta e rimasta chiaramente senza riscontro) chiede di poter cambiare due suoi giocatori...perchè infortunati. E poi tanti tanti tanti ma tanti complimenti.

Tornando a noi, al repentino expolit della chat, si contrappone invece un mortorio generale sul nostro spazio internet: il blog, nostro organo ufficiale, è deserto. Se non erro quest'anno (2015) oltre a qualche comunicazione di servizio si registra solo un mio articolo, peraltro di mero stile e senza particolare trasporto, oltre che (chiaramente) privo di commenti (se non fosse per il sempre presente e coerente uccellaccio luganese); si parla più di figa che di pallone, argomenti cardine trainanti e imprescindibili delle nostre vite, e fin qui va bene, ma anche semplicemente prendersi un caffè tutti insieme sembra impossibile in questo momento.
Una domenica di pausa. Una turbolenta settimana per il Taranto che nonostante le vicissitudini societarie (via tutti e ancora nessuno ne ha capito il motivo) asfalta la capolista Andria in una partita epica: 4-1 il risultato finale, una delle più belle vittorie a cui abbia mai assistito allo Iacovone. Netta chiara e decisa la prestazione dei rossoblu. Ma che ve lo dico a fare...a voi che avete preferito trascorrere Le Palme a mangiare nei ristoranti o dalle suocere e vedere il Gran Premio...vili sporchi luridi inetti sedicenti tarantini. E parlate pure... Mi raccomando mò ai riti della Settimana Santa andatevene a fare i week end fuori anziché stare nella città vecchia che tanto puzza e fa schifo, e poi bere Raffo..bleah mai sia quella birraccia da proletari. Indegni, non vi vogliamo. Sciò!

Chiusa la parentesi folkloristica, torniamo a noi. Non mi piacciono mai le soste, ma ha giocato la Nazionale (ormai snaturata anche lei, ahinoi, con nani, negri e omosessuali apolidi sedicenti italiani). Uno stentato 2-2 contro i bulgari e menomale che Eder (bel gol) ha salvato la patria (che non è neanche la sua, com stam accis). Il campionato già è barboso, la pausa rischia di impigrire ulteriormente l'ambiente. Tuttavia il fatto che segni una spaccatura con l'ultimo giro di boa della Lega dei Due Mari non è un caso, bensì un segnale del destino. Tutti e 8 i fantallenatori possono tirare un ultimo profondo sospiro prima di buttarsi a capofitto nell'ultimo tour del girone dantesco della stagione 2014/2015.
Iniziano 7 settimane di inferno, 50 giorni di chiappe strette, un rovente finale di fantacalcio, un limbo nel quale nessuno vuole sbilanciarsi, in cui è inopportuno sia esultare che lamentarsi, le parole devono essere pesate, il responso del campo ora più che mai sarà l'unica cosa che conta. C'è il Fantacalcio da vincere. E poi la Coppa Cobram. Serrate i vostri culi, trattenete la merda perchè ora il gioco si fa duro e ce ne sarà bisogno.
A proposito, complimenti a tutti.

Parabita...coerenza e studichegna, since 1979

1 commento:

Vito Pavone ha detto...

Ancora una volta l'urlatore di via Ettore d'Amore tira fuori tutto quello che ha nella pancia, abbracciando tutto il nostro scibile, dal calcio alle emozioni personali.
L'annata del Real Sparta è super e la vetta della classifica è ampiamente meritata.
Resta il rammarico per un vistoso calo della comunicazione e per l'ormai assodata assenza del presidente Lincesso di cui non si capiscono le azioni.

COMPLIMENTI PARABITA!!! HAI VINTO!!!