10/21/2013

UN CAMPIONATO STRANO

Diciamoci la verità. L'anno scorso era più bello. E non lo dico perchè il mio Real Sparta sta facendo schifo, ma in quanto noto un abisso di punti fra il primo e l'ultimo. Dopo sole 8 giornate. E' vero che nella scorsa stagione c'era lo scandaloso Patauri, ma fra gli altri sette c'era equilibrio, ed almeno in quattro sono arrivati a giocarsela sino alla fine.

C'è da chiedersi il perchè. A mio modesto parere tutto ciò non è dovuto ad un reale netto divario fra le varie compagini (che anzi sembrano piuttosto livellate), ma ad una serie di circostanze che hanno visto concentrarsi la positività su pochi e tanta negatività sugli altri. Sì, perchè nel Fantacalcio il fattore-culo è molto molto elevato, e in questo frangente la fortuna non sta girando, ma pare essersi fermata.

Non se la prendano i Presidenti delle capoliste, due ottime formazioni alle quali non posso far altro che riconoscere un enorme potenziale. Non è nei loro confronti che indirizzo le mie personali rimostranze, bensì sul contesto generale, ossia ritengo che per quanto si è visto sarebbe stata “maggiormente giusta” una classifica più corta. Ecco, questo è il mio pensiero. Tradotto in altre parole, faccio i complimenti a Boss e Borgorosso, ed allo stesso tempo raccolgo le recriminazioni degli altri Presidenti i quali (chi più, chi meno) hanno ragione nel lamentare uno scarso aiuto della fortuna.

Poi ci sono gli aspetti tecnici, gli errori, i rischi, le valutazioni, le interpretazioni della partita, del gioco del fantacalcio e...della vita. Sì, perchè le due fazioni ormai delineate (i famosi “patti”) non sono altro che correnti di pensiero.  Questi aspetti sono stati ampiamente trattati, soprattutto ieri ed approfonditi nella giornata odierna (21/10/2013) su whatsapp, trovando il culmine fra le h.14 e le h.15 con un Parabita ispiratissimo nel dispensare allegorie e perle di saggezza per tutti. “Cuore contro ragione” potrebbe essere il titolo di questo Fantacalcio dei Due Mari.

Il torneo sta diventando sempre più un ring in cui si combatte una guerra ideologica. A colpi di gol, messaggi, video, banane e cacate.

Ora chiudo. Senza rileggere ciò che ho scritto. Non ho parlato di calcio, non ho insultato nessuno... un Parabita inedito, forse eccessivamente colpito dalle vicende sportive accadute alla sua creatura... ma sempre pronto a rialzarsi, e a combattere.

In attesa del Punto della settimana (mi aspetto un capolavoro del mio alleato Pavone con tutti gli argomenti venuti fuori nell'ultima settimana), mi riservo di scrivere un articolo carico di veleno non appena recupererò le forze mentali per tornare a odiarvi come meritate.

Parabita, dispensatore di saggezza dal 1979

2 commenti:

Vito Pavone ha detto...

Caro Parabita,

un guerriero come te può perdere le battaglie e tornare all'accampamento ferito...

Ricordati però che la guerra non è fatta da una battaglia...la guerra è lunga...e solo i veri guerrieri arrivano alla fine di essa a testa alta orgogliosi di averla combattuta...

chicco979 ha detto...

non mollo Pavone